Gruppo Accoglienza Extra - Confcommercio Ravenna
AFFITTI BREVI: NO A OBBLIGHI CHE METTONO A RISCHIO LA RICETTIVITÀ LOCALE

La nuova proposta normativa regionale, così come formulata, introduce obblighi pesanti per le strutture ricettive extra-alberghiere. In particolare impone costosi cambi di destinazione d’uso e, in alcuni casi,
importanti interventi strutturali e impiantistici.
Il Gruppo Accoglienza Extra di Confcommercio Ravenna, di cui è Presidente Michele Morello, esprime forte preoccupazione: queste misure rischiano di gravare sulle imprese regolari senza affrontare davvero il tema degli affitti a lungo termine.
Le strutture extra-alberghiere - case vacanza, appartamenti turistici, affittacamere - sono ormai una componente essenziale dell’offerta ricettiva di Ravenna città e dei lidi, seppure con modalità diverse. Molti albergatori negli anni hanno ampliato la loro offerta integrando questa forma di ricettività, che risponde a una domanda turistica specifica.
In particolare in città, la presenza delle strutture extraricettive distribuisce la spesa dei visitatori su tutto il tessuto commerciale: ristoranti, negozi di vicinato, servizi. È un elemento che rafforza la competitività del territorio. Ridurre questa offerta significherebbe diminuire l’attrattività complessiva della destinazione rispetto ad altre realtà italiane.
Le nuove prescrizioni comporterebbero oneri significativi per gli operatori. Il cambio di destinazione d’uso, oltre ai costi di adeguamento, farebbe aumentare la TARI e i costi energetici. In un contesto in cui l’energia e le spese di gestione sono già cresciute, imporre ulteriori costi senza un adeguato sostegno rischia di mettere in seria difficoltà molte attività.
Se l’obiettivo del legislatore è riportare più immobili sul mercato degli affitti a lungo termine, il problema va affrontato altrove: il vero freno è la mancanza di garanzie per i proprietari in caso di inquilini morosi. Senza strumenti di tutela più efficaci e procedure giudiziarie più rapide, difficilmente gli immobili oggi destinati all’uso turistico torneranno all’affitto stabile.
È inoltre fondamentale riconoscere che non tutte le città vivono le stesse dinamiche: i problemi di Bologna non sono quelli di Ravenna. Applicare una soluzione “uguale per tutti” rischia di ignorare le specificità locali e di generare effetti distorsivi. Per questo serve un confronto serio tra gli le Associazioni che rappresentano l’extraricettivo, come il Gruppo Accoglienza Extra e l’Amministrazione comunale per definire le misure più idonee alla realtà ravennate.
La proposta normativa, così com’è, necessita di una revisione e dovrebbe prevedere misure di accompagnamento per gli operatori che eventualmente dovessero sostenere adeguamenti, evitando di scaricare tutti i costi sulle imprese locali.
Chi opera nell’accoglienza romagnola, imprenditori dell’extraricettivo o del settore alberghiero, lo fa ogni giorno con impegno, professionalità e spirito imprenditoriale: un patrimonio da tutelare, non da ostacolare.



























