il Resto del Carlino 5 febbraio 2023

Mambelli, Ascom Confcommercio «L'entusiasmo dei ragazzi, motore per il progetto»

Mauro Mambelli, presidente di Ascom Confcommercio Ravenna: cosa c'è da aspettarsi dall'edizione 2023 del 'Campionato di giornalismo. Cronisti in classe'?


«Anzitutto di trovare tanti giovani desiderosi di mettersi alla prova con la scrittura e con il racconto del quotidiano, un modo per riflettere sull'attualità ma anche per scoprire nuove attitudini che si possono rivelare preziose per il futuro. Poi, un definitivo ritorno alla normalità e quindi a tutte le attività in presenza, premiazione inclusa, dopo le ultime edizioni in qualche modo influenzate dal Covid».
Cosa ha cambiato la pandemia e cosa, al contrario, non ha cambiato affatto?
«L'entusiasmo dei ragazzi è sempre stato un grande motore dell'iniziativa, anche nei momenti più difficili caratterizzati dalla didattica a distanza. Così come il loro lavoro, nel complesso, è sempre stato ottimo con tanti argomenti affrontati in modo interessante e maturo. Con il Covid abbiamo riscoperto un po' tutti l'importanza di stare all'aperto, tant'è che le premiazioni si sono svolte con successo nel giardino di Confcommercio anziché come di consueto nella cornice di Palazzo dei Congressi, la prima volta in forma ridotta, con pochi rappresentanti, la seconda in modo più partecipato».
State quindi valutando se organizzare nuovamente le premiazioni all'aperto?
«Sì, non lo escludiamo. Quella che doveva essere una soluzione di ripiego è stata molto apprezzata».

I giovani da sempre sono al centro delle iniziative di Ascom Confcommercio.
Quali servizi offrite?
«Da sempre, sia nell'ambito del commercio che del turismo, abbiamo servizi mirati che hanno l'obiettivo di stimolare le nuove generazioni a portare avanti le loro idee, per favorire quel necessario ricambio generazionale. Basti pensare alla presenza, per esempio, accanto a Federalberghi di Federalberghi Giovani, oppure al gruppo dei Giovani Ristoratori In più proponiamo tariffe agevolate per nuove imprese, quote associative differenziate per i primi anni e linee di credito pensate per coloro che non hanno dietro le spalle forti, come si suol dire».

Che messaggio le piace trasmettere ai giovani che ogni anno conosce in occasione di questa iniziativa?
«Un messaggio di speranza e positività, come si addice alle nuove generazioni.
Mi piace sempre ricordare che fra di loro potrebbe esserci il futuro presidente di Ascom Confcommercio, che il commercio e il turismo hanno bisogno di loro, malgrado la difficile congiunta economica».
Cosa porta molti giovani a non voler continuare l'attività di famiglia?
«Spesso il desiderio di intraprendere lavori più innovativi. Ma il nostro compito è proprio far capire loro che le due cose non si escludono, ossia che si può portare avanti un'attività storica ma proiettandola nel futuro. I giovani devono essere i promotori e protagonisti di un percorso positivo di cambiamento, hanno la forza e l'energia per cambiare in meglio il futuro e crearsi lo spazio che serve loro».

Questo è un momento complicato in cui molti commercianti vedono 'nero' «Ed è comprensibile Ma i giovani devono capire che tutto può risolversi perché, se un tempo i cambiamenti erano lenti e graduali, oggi sono più repentini e quindi è necessario affrontarli con lo spirito giusto, guardando sempre avanti».

Alfieri, Fondazione Cassa di Risoarmio diI Ravenna «Una preziosa occasione di crescita e formazione»

Ernesto Giuseppe Alfieri, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna: anche quest’anno è confermato il sostegno in favore del ‘Campionato di giornalismo. Cronisti in classe’…

«Certamente. Seguiamo con convinzione la manifestazione sin dalla sua nascita perché crediamo nella sua importanza per i giovani che la vivono con entusiasmo e passione, avendo così una preziosa occasione di crescita e formazione».

Come sarà l’edizione 2023, dopo gli ultimi difficili anni caratterizzati dalla pandemia?

«Speriamo di poter tornare all’antico e di poter vedere tutte le classi in presenza durante la premiazione finale, con gli studenti accompagnati da insegnanti e genitori.

Ho sempre partecipato ed è sempre stato un momento emozionante, direi quasi commovente. Per questo, è stato triste dover trovare soluzioni alternative ed essere costretti ad avere solo una rappresentanza di studenti».

A suo avviso, perché il ‘Campionato di giornalismo’, è così importante per le nuove generazioni?«Oggi più che mai, ritengo fondamentale legare i giovani alla carta stampata perché ormai sono troppo abituati a leggere tutte le notizie sul web perdendo quel meraviglioso contatto con la carta che ha sempre il suo fascino. Anche la lettura diventa più frettolosa online, e una notizia

spesso viene vista alla stregua di un sms».

Può spiegare ai giovani di oggi il piacere del rito del giornale la mattina?

«Vuol dire prendersi del tempo per sé e per la cultura, sfogliando le pagine con calma e leggendo gli articoli di proprio interesse.

Ai tempi dell’università, era un rito che mi piaceva consumare prima di andare a letto. Abitavo a Bologna e in stazione le prime copie del Resto del Carlino arrivavano già intorno alla mezzanotte, all’una di notte. Mi piaceva tirar tardi, per cui andavo con piacere ad acquistare una copia che divoravo prima di addormentarmi ».

La Fondazione da sempre dimostra una grande attenzione per l’istruzione e la cultura…

«Sì. I giovani per noi sono protagonisti, visto che spetta a loro un domani portare avanti la crescita della società. Siamo stati e tuttora siamo impegnati su più fronti, spaziando dall’università alle celebrazioni dantesche, e fino ai musei, tanto che speriamo quest’anno di completare l’apertura del Museo di Palazzo Guiccioli. La cultura fa crescere la città e ha importanti risvolti economici e sociali soprattutto a Ravenna con i suoi otto monumenti Unesco».

In fatto di università, l’ultima novità è la facoltà di Medicina che compie tre anni…

«Ravenna ha una tradizione universitaria da ormai trent’anni e il Campus funziona bene. L’accoglienza di Medicina è stata calorosa e tanti studenti sono arrivati da altre città. In futuro, questo significa avere un policlinico, con tutta una serie di servizi di cui potrà beneficiare l’intera cittadinanza».

«Speriamo di poter tornare all’antico come prima del Covid e di poter vedere tutte le classi in presenza durante la premiazione finale»

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