FEDERALBERGHI CONFCOMMERCIO RAVENNA

Gli alberghi al rebus riaperture: dare segnali positivi ai turisti

Subito l’apertura di canali bilaterali con gli stati europei

“Federalberghi Ravenna, ha effettuato un sondaggio su un campione significativo di imprenditori per capire se i titolari, vista la riapertura generalizzata del 18 maggio, avrebbero riavviato gli alberghi, le loro valutazioni per il futuro

e se avevano fatto ricorso al credito in questi ultimi mesi. Il primo dato che emerge è che ad aprire a breve non saranno tantissimi operatori: circa il 25% del totale mentre più interesse si riscontra da metà giugno quando forse sarà possibile la mobilità tra le regioni.

Su indicazione di Federalberghi Nazionale, afferma Raffaele Calisesi (Presidente Federalberghi Ravenna), abbiamo atteso in religioso silenzio il decreto del Governo per vedere quanti e quali provvedimenti c’erano per il nostro settore, dal momento che le promesse erano state tante vista la profonda crisi del settore ricettivo e di quello alberghiero in particolare.

La maggior parte degli stanziamenti governativi è orientata al bonus di 500 euro per famiglie con un Isee basso; questa misura non ci convince perché se si volesse favorire il turismo il limite di reddito andrebbe elevato. Occorre poi considerare che la permanenza media nelle città d’arte è molto breve, per cui la misura potrebbe non essere efficace per incrementare tale clientela. Se poi saranno confermate le indiscrezioni sull’impianto della norma, gli albergatori dei lidi potrebbero trovarsi ad anticipare fino il 90% dell’importo stabilito, senza però sapere quando questo anticipo gli verrà restituito dallo Stato, rischiando di incidere sulla liquidità delle imprese alberghiere.

Per quanto riguarda il finanziamento a fondo perduto, se questo si riferirà solo al mese di aprile in cui il 90 % delle strutture comunali (che sono stagionali) sono parzialmente chiuse o hanno una bassa attività, riguarderà al massimo pochissime migliaia di euro a struttura e non porterà un gran beneficio agli albergatori così come darà poco ristoro la cancellazione dell’Imu per due mesi fino al 30 giugno.

Dall’indagine Federalberghi emerge anche che per l’accesso al finanziamento dei 25 mila euro le banche abbiano chiesto ugualmente bilanci e garanzie e il fatto che il mutuo debba essere restituito in sei anni, periodo relativamente breve, ha fatto si che chi aveva la necessaria solidità finanziaria ha preferito trattare direttamente con la banca anche per importi più cospicui e con caratteristiche più attinenti alle proprie esigenze.

Tra le maggiori preoccupazioni degli imprenditori in vista della possibile riapertura, è l’assenza di una normativa chiara e a tutela dell’impresa sull’eventuale responsabilità in sede civile e penale per chi si ammala all’interno della struttura. Anche se l’albergatore proverà di aver agito nel rispetto dei protocolli e con la correttezza dovuta, potrà trovarsi coinvolto in pastoie giudiziarie, cosa che non fa piacere a nessuno, e questo ricorda il rischio che corrono i medici che si sono prodigati per combattere l’epidemia del Covid-19

Altro punto del sondaggio le prenotazioni; la media degli hotel intervistati è al di sotto del 10% della capacità ricettiva, nonostante vi sia interesse dei turisti anche stranieri per tornare in vacanza da noi.

Affinché aumenti la domanda e si possa ripartire è necessario che le compagnie aeree siano messe in condizione di ripristinare i collegamenti ma fintanto che ci saranno queste restrizioni gli aerei resteranno a terra.

Da non sottovalutare poi il fatto che alcuni Stati europei hanno fatto accordi bilaterali escludendo l’Italia. Si ricorda che nei mesi estivi e autunnali, in città, quasi il 50% delle presenze sono turisti provenienti di Germania, Francia, Austria e Svizzera e sono molte le loro presenze nei lidi.  Purtroppo i loro stati hanno fatto accordi bilaterali per spostare i flussi turistici verso Croazia e Grecia. Pertanto un turista di questi paesi di ritorno dall’Italia, rischierebbe di dover fare la quarantena al ritorno a casa.

I vertici nazionali di Federalberghi hanno fatto pressioni sul Governo perché si attivasse, non da spettatore, e per capire quali motivazioni hanno portato a questa scelta, che non ha tenuto conto dei protocolli adottati che mettono in sicurezza chi viene da noi in vacanza. Auspichiamo, visto il ritardo fin qui tenuto che la questione venga al più presto risolta anche con un deciso intervento da parte del Ministro Franceschini che potrebbe siglare intese bilaterali con diversi Paesi europei in attesa di soluzioni generali

Cosa fare, allora nel frattempo?

Per gli albergatori intervistati è importante dare impulso al turismo con notizie tranquillizzanti, e se i contagi arrivassero a numeri trascurabili allora sarebbe importante rivedere le restrizioni con la conseguenza che anche le compagnie aeree sarebbero più stimolate così come i turisti a riprendere le tratte, soprattutto da quei paesi che hanno dato impulso al ns turismo. L’aeroporto Marconi di Bologna ad esempio nel 2019 ha movimentato nove milioni di passeggeri, tantissimi in riviera.

Per quanto riguarda il Comune di Ravenna auspichiamo che, anche in relazione anche alle ultime disposizioni, ci possa sostenere mediante una dilazione dei pagamenti al 2021 della Tari, Tasi, Tassa di soggiorno.

Infine, abbiamo accolto molto favorevolmente le rassicurazioni dell’assessore alla cultura Elsa Signorino su Dante2021, si tratta di un evento importantissimo per il territorio”.

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