il Resto del Carlino 13 maggio 2021

Giornate del Fai, perché non ricorrere alle guide turistiche?

Anche quest’anno si ripetono le giornate del Fai, Fondo ambiente italiano, e anche quest’anno volontari o studenti si sostituiranno a guide turistiche professionali su tutto i

l territorio italiano ed anche qui nella nostra regione, l’Emilia-Romagna. In un momento così drammatico per il turismo culturale, dove centinaia di guide turistiche in tutta la regione stanno per affrontare una seconda stagione estiva senza gruppi, troviamo assolutamente inopportuno e offensivo l’atteggiamento del Fai, organizzazione che gode di regolari finanziamenti pubblici, nel continuare questa campagna di disinformazione dove il volontario si può sostituire al professionista. Il metodo è sempre lo stesso: luoghi apparentemente inaccessibili vengono riaperti grazie all’intervento del FAI, un’offerta libera che ha cifre ben precise (quindi libera non è), studenti che prestano gratuitamente la loro opera magari perché previsto dal piano studi e volontari che per un weekend sono convinti di fare qualcosa di unico e grande. A più riprese, quando è stato concesso, si è tentato un dialogo costruttivo, ma anche in occasione di questi incontri non c’è stata la neppur minima volontà, da parte dei rappresentanti FAI, di voler cercare una soluzione che potesse essere soddisfacente per le diverse parti. In realtà,quel che viene perpetrato continuamente - è la violazione del diritto al lavoro delle guide turistiche che invece di essere coinvolte vengono letteralmente ignorate. Come ignorate sono le norme: ad accompagnare gruppi, infatti, devono essere persone abilitate al ruolo di guida, a fronte di una dignitosa remunerazione. Le guide turistiche sono coperte da assicurazione di responsabilità civile a tutela del cliente e operano in conformità ai protocolli di sicurezza Covid concordati con la Regione Emilia-Romagna. Riteniamo che il Fai abbia perso l’occasione per dare un segnale di supporto alla nostra categoria che avrebbe giovato alla sua immagine e alla qualità delle visite guidate. Non è abbastanza avere ottenuto una abilitazione valida su tutto il territorio nazionale? Non sono abbastanza gli anni e i chilometri spesi e percorsi dalle guide turistiche su tutto il territorio per illustrare la bellezza del nostro patrimonio artistico? Patrimonio che potrebbe essere una fonte straordinaria di crescita economica e sociale. Possiamo permettere che la trasmissione dei nostri impareggiabili valori possa essere affidata a chi non ha la giusta formazione? Federica Mazzotti Presidente Confguide Confcommercio Ravenna

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