SONDAGGIO DI CONFCOMMERCIO RAVENNA: LE ASPETTATIVE PER I SALDI INVERNALI 2018

Saldi 2018: ritorna la fiducia. Scontrino medio più alto rispetto allo scorso anno

Sull’andamento delle vendite nel periodo natalizio, per la stragrande maggioranza dei commercianti intervistati sono state stabili o soddisfacenti (92,5%)

Sono decisamente ottimisti i commercianti ravennati sui saldi invernali. Ci si attende stabilità e anche qualcosa in più. E’ quello che emerge dal sondaggio effettuato nei giorni scorsi dall’Ufficio Studi di Confcommercio Ravenna tra i

commercianti del centro storico e della periferia per conoscere le aspettative degli operatori sui saldi invernali, quali prodotti saranno più venduti e quanto spenderanno le famiglie. Inoltre, il sondaggio fa il punto sulle vendite natalizie e sulle vendite dell’intero anno 2017.

Alla prima domanda ‘Cosa si aspetta quest’anno dalle vendite nel periodo dei saldi?’ per 85,2% degli operatori intervistati le vendite saranno stabili o in aumento (lo scorso anno il dato era inferiore di quasi 15 punti, pari al 70,4%) contro il 14,8% per i quali si verificherà una diminuzione. In particolare il 59,3% si attende vendite stabili e il 25,9% in aumento. Quest’anno non si registrano particolari differenze di opinione tra i commercianti del centro storico e della periferia di Ravenna. (Tabella 1)

 

Alla domanda ‘Quanto pensa spenderanno mediamente le famiglie?’, lo scontrino medio per il 44,5% degli intervistati si attesterà dagli 80 ai 120 € e per il 40,9% dai 30 agli 80 €. Per il 4,0% degli acquisti lo scontrino sarà oltre i 120 €, mentre per il 10,6% i clienti spenderanno sotto i 15 € e dai 15 ai 30 €. (Tabella 2)

 

La terza domanda ‘Da quali prodotti quest’anno si aspetta il maggior numero di vendite?’, quindi quale sarà la tipologia di prodotti più venduta? Testa a testa tra quelli di marca, e quindi di fascia alta pari al 44,8% (in calo però rispetto allo scorso anno) e quelli utili che si attestano al 48,2% (in decisa ascesa rispetto al 2017). In calo i prodotti economici e non di marca che passano dal 30% dello scorso anno al 7% di quest’anno. (Tabella 3)

Una domanda del sondaggio riguarda l’andamento delle vendite nel periodo natalizio. Per la stragrande maggioranza dei commercianti intervistati le vendite natalizie sono state stabili o soddisfacenti (92,5%): stabili per il 55,5% e soddisfacenti per il 37,0%. Lo scorso anno la percentuale complessiva di chi dichiarava vendite stabili o soddisfacenti era decisamente inferiore, pari al 55,9%. Nessuno ha dichiarato un forte aumento delle vendite, mentre il 7,5% ha dichiarato vendite in calo. Su quest’ultimo dato si evidenzia una forte diminuzione in percentuale rispetto allo scorso anno. (Tabella 4)

 

Infine, l’ultima domanda riguarda le vendite di tutto il 2017. ‘Come sono andate le vendite in tutto il 2017?’, per il 59,7% dei commercianti le vendite sono state stabili, per il 26,0% soddisfacenti. In calo per il 14,3% degli operatori.

Da segnalare, anche in questo caso, il deciso aumento delle risposte ‘stabili’ o ‘soddisfacenti’ rispetto al 2016. (Tabella 5)

 

“Dal nostro sondaggio - dice Mauro Mambelli, Presidente Confcommercio Ravenna - emerge un ritorno di fiducia da parte dei commercianti sulle vendite di fine stagione. L’attesa per l’avvio dei saldi è certamente maggiore rispetto agli anni scorsi. Da segnalare l’alta percentuale di risposte, pari all’85,2%, di coloro che si attendono un aumento o comunque una stabilità dai saldi. Anche lo scontrino medio si dovrebbe attestare ad un livello maggiore rispetto al 2017, con una forte vendita di prodotti utili.

Buone le vendite nel periodo natalizio: per oltre il 92% degli intervistati le vendite sono state stabili e soddisfacenti. Rispetto allo scorso anno, sono diminuiti decisamente coloro che hanno dichiarato un calo nelle vendite”.

UFFICIO STAMPA

 

SCHEDA TECNICA

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base:

  1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
  2. Prova dei capi: non c'è obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante.
  3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione.
  4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
  5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
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