CORRIERE RAVENNA DOMENICA 13 OTTOBRE 2019
Nuovi centri commerciali. L'Ascom non ci sta: «Pugnalati dalla giunta»
Reazione di fuoco alla notizia del voto in consiglio comunale sul polo di Fornace Zarattini da 8mila mq


RAVENNA «Così non va, non va proprio, sono molto deluso da come questa Giunta non tenga in considerazione i nostri appelli per salvare il centro storico dall' impoverimento commerciale e dalle chiusure delle attività tradizionali».

L' idea che possa arrivare dal Comune un nuovo via libera a nuovi insediamenti di grande distribuzione ha scatenato ieri la reazione del presidente di Confcommercio, Mauro Mambelli, con una nota di fuoco che porta ai minimi storici i rapporti tra Amministrazione e associazione di categoria.
Proprio l' altro ieri, infatti, il consigliere d' opposizione Alvaro Ancisi aveva inviato alle associazioni di categoria una sorta di lettera in cui si preannunciava il voto in consiglio sul centro commerciale di Fornace Zarattini che dovrebbe sorgere davanti al Mir, da circa 8mila metri quadrati, in cui si potrà vendere di tutto tranne alimenti.
Centro commerciale che si andrebbe a sommare a quello messo in cantiere in zona Pala De André e ai supermercati di Lido Adriano e di via Antica Milizia.
«Su temi così importanti e su nuove aperture che condizioneranno le abitudini di spesa dei cittadini, il Comune dovrebbe almeno preventivamente confrontarsi in un tavolo di lavoro specifico con le associazioni che tutelano e promuovono gli interessi dell' impresa - attacca Mambelli -. In particolare, viste le ultime chiusure commerciali che visa ranno in pieno centro cittadino e sull' intero territorio comunale che, come confermano i dati della Camera di Commercio, stanno colpendo tutto il comune sia nella città che nei principali centri del forese, l' Amministrazione non può fare finta di nulla e procedere al nulla osta per ulteriori centri di queste dimensioni. Se è vera la notizia che martedì prossimo il Consiglio Comunale si occuperà del via libera definitivo al centro di livello provinciale in zona Fornace Zarattini-Mir senza il preventivo coinvolgimento specifico con un apposito tavolo tecnico dedicato con le associazioni, con possibilità di incidere sulla conseguente delibera di consiglio, allora si tratterà di un atto veramente grave e uno schiaffo all' intero tessuto imprenditoriale della città. Riproporre pari pari i Poc del 2010-2015 e del 2017-2022 senza tener conto della mutata situazione economica e distributiva del territorio - conclude Mambelli - significa pugnalare alla schiena le attività che tuttora faticosamente resistono sul territorio e in particolare sul centro storico. Inoltre, nel nuovo Pug sono state tagliate le previsioni di nuove aree residenziali e quindi di nuove abitazioni mantenendo inalterato quanto previsto a livello di nuovi centri commerciali. Questa possibilità aggraverà ulteriormente il rapporto residenziale/commerciale a sfavore del piccolo commercio».

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